Una dieta che mima il digiuno appare anche ridurre i sintomi della sclerosi multipla
C’è una crescente evidenza riguardo ai benefici per la salute della dieta che mima gli effetti del digiuno.
Secondo Valter Longo, direttore del Longevity Institute dell’University of Southern California ( USC ) a Los Angeles e direttore del Laboratorio di Longevità e Cancro all’IFOM di Milano, durante la dieta che mima il digiuno si produce cortisone che dà avvio alla soppressione delle cellule autoimmuni. Questo processo porta anche alla produzione di nuove cellule sane.
Lo studio è stato pubblicato su Cell Reports.
Nella prima parte dello studio, i ricercatori hanno nutrito alcuni topi affetti da malattia autoimmune con una dieta che mimava il digiuno per 3 giorni, ogni 7 giorni per tre cicli, e confrontati con un gruppo controllo nutrito con una dieta standard.
E’emerso che la dieta che mimava il digiuno ha ridotto i sintomi in tutti i topi affetti da malattia autoimmune, e ha portato al recupero totale il 20% degli animali.
I ricercatori hanno riscontrato riduzioni nella sintomatologia, attribuita a un miglioramento della salute associato a un aumento dei livelli dell’ormone stereoideo, corticosterone, che viene rilasciato dalle ghiandole surrenali per controllare il metabolismo.
E’stata anche osservata una riduzione nelle citochine infiammatorie, proteine che inducono le altre cellule a riparare i siti di trauma, infezione o altro danno.
Inoltre, sono stati riscontrati miglioramenti nei linfociti T responsabili dell’autoimmunità.
E’stato anche scoperto che la dieta che mima il digiuno promuove la rigenerazione della mielina, la guaina di proteine e grasso che protegge le fibre nervose nel midollo spinale e nel cervello.
Da un lato, questa dieta che imita il digiuno uccide le cellule alterate del sistema immunitario. In seguito quando i topi ritornano alla dieta normale, vengono generate, oltre alle normali cellule del sistema immunitario, anche le cellule che producono mielina, consentendo a una percentuale di topi di raggiungere lo stato di assenza di malattia.
I ricercatori hanno anche studiato la sicurezza e la potenziale efficacia della dieta su 60 pazienti con sclerosi multipla.
Lo studio è stato condotto da Markus Bock presso il Charité University Hospital di Berlino.
18 pazienti sono stati posti su una dieta che mimava il digiuno per un ciclo di 7 giorni e poi su una dieta mediterranea per 6 mesi.
Il gruppo controllo era composto da 12 pazienti, mentre 18 sono stati nutriti con una dieta chetogenica ( dieta ad alto contenuto di grassi ).
Quelli che hanno ricevuto una dieta che mimava il digiuno, seguita da una dieta mediterranea, e quelli su una dieta chetogenica hanno riportato miglioramenti nella loro qualità di vita e miglioramenti in salute, comprensivi di salute fisica e mentale. ( Xagena2016 )
Fonte: University of Southern California, 2016
Neuro2016 Med2016
Indietro
Altri articoli
Inibizione di CD40L con Frexalimab nella sclerosi multipla
La via costimolatoria CD40-CD40L regola le risposte immunitarie adattative e innate ed è stata implicata nella patogenesi della sclerosi multipla....
Briumvi a base di Ublituximab per il trattamento degli adulti con forme recidivanti di sclerosi multipla
Briumvi, il cui principio attivo è Ublituximab, è un medicinale indicato per il trattamento degli adulti con forme recidivanti di...
Rischio di nuova attività di malattia nei pazienti con sclerosi multipla che continuano o interrompono le terapie modificanti la malattia: DISCOMS
La sclerosi multipla tipicamente esordisce nei giovani adulti e l’attività della nuova malattia diminuisce con l’età. La maggior parte degli...
Prestazioni diagnostiche dell'aggiunta della regione del nervo ottico valutata mediante tomografia a coerenza ottica ai criteri diagnostici per la sclerosi multipla
Il nervo ottico è stato raccomandato come regione aggiuntiva per dimostrare la disseminazione nello spazio ( DIS ) nei criteri...
Effetti di Ibudilast sull'atrofia retinica nei sottotipi di sclerosi multipla progressiva: analisi post hoc dello studio SPRINT-MS
L'assottigliamento delle cellule gangliari - strato plessiforme interno ( GCIPL ), misurato mediante tomografia a coerenza ottica ( OCT ),...
Ruolo dei lipidi plasmatici e degli interventi con statine sul rischio e sulla gravità della sclerosi multipla
C’è stato un notevole interesse per le statine a causa dei loro effetti pleiotropici oltre alle loro proprietà ipolipemizzanti. Molti...
Rischio di sclerosi multipla tra gli utilizzatori di farmaci anti-TNF alfa
Gli agenti anti-fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) sono una classe di farmaci biologici utilizzati per il trattamento...
Trapianto di cellule staminali emopoietiche nelle persone con sclerosi multipla attiva secondaria progressiva
Evidenze non-controllate hanno indicato che il trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( AHSCT ) può essere efficace nelle persone...
Rischio di sclerosi multipla tra gli utilizzatori di agenti anti-TNF-alfa
Gli agenti anti-fattore di necrosi tumorale alfa ( TNF-alfa ) sono una classe di farmaci biologici utilizzati per il trattamento...
Analisi metagenomica del microbioma intestinale della sclerosi multipla a esordio pediatrico
Poco si sa del potenziale funzionale del microbioma intestinale nella sclerosi multipla ( MS ) a esordio pediatrico. Sono state...